martedì 8 aprile 2008

FRANCESCO BACONE

martedì 1 aprile 2008

"LA NUOVA ATLANTIDE" di Bacone

LA FAVOLOSA ATLANTIDE DI BACONE.
Atlantide è un'isola favolosa posta dalla tradizione nell'Oceano Atlantico di fronte allo stretto di Gibilterra.

La leggenda classica di tale isola, già citata da Platone, ha ispirato parecchie opere letterarie, tra le quali la New Atlantis (La nuova Atlantide; 1627)139 di Francesco Bacone140, romanzo utopistico-scientifico che rispecchia l'aspirazione della ragione a dominare la natura per realizzare uno Stato ideale.

Vi si descrive un'utopistica comunità che vive in un'ipotetica isola del Pacifico nella completa dedizione alla scienza e alle sue applicazioni.

Nella ricerca di una società ideale e perfetta, Bacone assegna alla scienza, assunta sotto una prospettiva inedita, rivoluzionaria, il compito di far progredire l'umanità verso il bene e alla religione quello di appoggiare la scienza per garantire alla nuova società valori morali.

La società è governata da scienziati che sanno utilizzare le cascate d'acqua come forza motrice e che dispongono di aria condizionata, di microscopi, di telescopi, di condotti capaci di trasmettere i suoni a grande distanza, di sommergibili, di macchine per volare. Come non avere davanti agli occhi la macchina volante che si sarebbe dovuta alzare sul colle che sovrasta Firenze, presentata da Leonardo, nel trattato Sul volo degli uccelli, come una specie di teofania: "Piglierà il primo volo il grande uccello, sopra del dosso del suo magno cècero empiendo l'universo di stupore, empiendo di sua fama le scritture, e gloria eterna al nido dove nacque".

Il motto di Bacone può essere benissimo il motto del mondo moderno e contemporaneo: Tantum possumus quantum scimus. Come emblema della sua nuova scienza adotta una caravella che, a vele spiegate, oltrepassa le colonne d'Ercole alla conquista del Nuovo Mondo.

Nell'opera c'è una continua polemica contro la sapienza contemplativa e uno slancio entusiastico che annuncia il regno dell'uomo come l'avvento di una nuova era. Anche per Bacone il "regno dell' uomo" e in realtà la riconquista del paradiso terrestre, l'utopia è un mito del ripristino della condizione edenica. La conoscenza diventa uno strumento di dominio sul mondo, e la società ideale si serve della scienza come guida all'azione.

Pochi decenni dopo, la Royal Society di Londra, le Accademie delle Scienze di Parigi, di Berlino e di Pietroburgo, l'Accademia del Cimento di Firenze animavano lo sforzo per la concreta costruzione del mondo ideale degli utopisti.

venerdì 1 febbraio 2008

giordano bruno

la città di Dio

mercoledì 30 gennaio 2008

TELESIO:la conoscenza della natura a partire dai suoi principi

Nel proemio del suo scritto fondamentale, intitolato "La natura secondo i principi",
egli afferma che la struttura di "questo nostro mondo" non può essere conosciuta a partire da considerazioni atratte.
Un'effettiva conoscenza può essere raggiunta solo seguendo
il senso e la natura, cioè partendo da un'analisi empirica dalla quale emerge una concezione telesiana secondo cui i principi di tutte le cose sono il caldo e il freddo.
Questa teoria è confermata dalla ragione e dall'esperienza.
Il pensiero di Telesio fu continuato dal suo
allievo Campanella il quale afferma,in un sonetto:
"Telesio,il telo della tua faretra
uccide dei sofisti in mezzo al campo
degli ingegni il tiranno senza scampo."

martedì 22 gennaio 2008

il mito di Ateone


"Figlio di Aristeo e di Autonoe , Atteone un abile cacciatore. Egli, subì una terribile punizione da parte della dea Artemide, indignata con lui o perchè Atteone avrebbe peccato di superbia vantandosi di essere un cacciatore più abile della dea stessa o perchè egli avrebbe guardato la dea nuda mentre faceva il bagno nella fonte Parteia. Atteone venne mutato dalla dea in un cervo e quindi fu sbranato dai suoi cani. Il mito dello sbranamento di Atteone ha un precedente nella leggenda di Orfeo fatto a pezzi dalla Baccanti o dalle fiere, ed è sotto ripreso, nella duplice versione, in alcune figurazioni della ceramica attica ed etrusca. Una ricostruzione moderna del mito, ricca di significati simbolici, la ritroviamo anche negli Eroici furori di Giordano Bruno e in un idillio di Giovanni Battista Marino. "



Questo mito va a spiegare :


  • Atteone significa l'intelletto intento alla caccia della divina sapienza. Costui slaccia i mastini ed i veltri.

  • L'operazione de l'intelletto precede l'operazione della volontà; ma questa è più vigorosa ed efficace che quella.

  • Alle selve, luoghi incolti e solitari, visitati e perlustrati da pochissimi, e però dove non son impresse l'orme de molti uomini.

  • Il giovane poco esperto e pratico, come quello di cui la vita è breve ed instabile il furore, nel dubbio camino de l'incerta ed ancipite ragione ed affetto designato nel carattere di Pitagora, dove si vede più spinoso, inculto e deserto il destro ed arduo camino, e per dove costui slaccia i veltri e mastini per la traccia di boscaglie fiere, che sono le specie intelligibili de' concetti ideali; che sono occulte, perseguitate da pochi, visitate da rarissimi, e che non si fermano a tutti quelli che le cercano.

Qui si nota nel specchio delle similitudini, nelle opere dove riluce l'efficacia della bontà e splendore divino: le quali opre vengono significate per il soggetto delle superiori ed inferiori, che son sotto e sopra il firmamento; vede il più bel busto e faccia, cioè potenza ed operazione esterna che vede si possa per abito ed atto di contemplazione ed applicazioni di mente mortale o divina, d'uomo o dio alcuno.